La pagina di un antifonario del XIV secolo, facente parte della collezione dei Corali del Convento di San Domenico in Perugia, viene presa come spunto decorativo per realizzare un motivo dalla connotazione moderna e destrutturata, idealmente applicato a mano nelle sue note nere e utilizzando la tecnica digitale della fotoceramica per gli elementi rossi del rigo musicale.
Il tutto diviene l’omaggio ad un savoir-faire perduto, una forma di contaminazione voluta tra diversi supporti e tecniche artistiche: quella amanuense su pergamena e quella della pittura su maiolica, che ad un certo istante della nostra storia si trovano a coabitare in Umbria, l’una oggi scomparsa l’altra in cerca di nuovi sbocchi espressivi ma entrambe preziosi “segni del tempo”.
La pagina di un antifonario del XIV secolo, facente parte della collezione dei Corali del Convento di San Domenico in Perugia, viene presa come spunto decorativo per realizzare un motivo dalla connotazione moderna e destrutturata, idealmente applicato a mano nelle sue note nere e utilizzando la tecnica digitale della fotoceramica per gli elementi rossi del rigo musicale.
Il tutto diviene l’omaggio ad un savoir-faire perduto, una forma di contaminazione voluta tra diversi supporti e tecniche artistiche: quella amanuense su pergamena e quella della pittura su maiolica, che ad un certo istante della nostra storia si trovano a coabitare in Umbria, l’una oggi scomparsa l’altra in cerca di nuovi sbocchi espressivi ma entrambe preziosi “segni del tempo”.